Report Analisi Meteo – archivio 2018

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In questa pagina sono archiviati i report di Analisi Meteo realizzati nel 2018 dall’Osservatorio Meteorologico dell’ OPC.

DICEMBRE 2018

Mese di dicembre che termicamente non si discosta molto dai valori climatici di riferimento, chiudendo con un’anomalia positiva di temperatura media di circa mezzo grado, imputabile pressoché interamente alle temperature MIN (scarto di circa +1°c.), mentre le MAX risultano essere in linea con i valori climatici attesi. Il mese sostanzialmente è risultato caratterizzato da frequenti impulsi umidi (specie nelle prime due decadi), con ben 10 giorni di pioggia (a fronte dei 9 attesi climaticamente) ma dai cumulati spesso esigui se non addirittura irrisori. Ne deriva che alla fine il mese raccoglie in totale solamente una sessantina di mm nelle stazioni di zona, quantitativo che certifica un deficit pluviometrico mensile del 15% circa rispetto al valore atteso. Il giorno più piovoso nelle nostre zone è stato ovunque il giorno 16 che ha visto diffusi accumuli nell’ordine dei 20mm. Un breve ma moderatamente intenso episodio di freddo intorno a metà mese ha visto la comparsa della prima neve di stagione sulle nostre colline, oltre i 500mt, segnatamente il giorno 13 (circa 5cm al suolo a Castellina in Chianti e 3cm a Radda) e il giorno 16 (qualche cm sempre oltre i 500mt, ma localmente anche a quote inferiori).  Il giorno mediamente più freddo del mese è stato il giorno 15, quello più caldo il giorno 5.

NOVEMBRE 2018

Mese di novembre double face con una prima metà del mese molto mite e una seconda parte invece piuttosto fredda. Il mese nel complesso chiude poco sopra la media di riferimento (+0,4°c.), scarto da imputare interamente alle temperature MIN (+0,8°c.), mentre sono risultate in linea con i valori attesi le MAX. Il giorno più caldo è stato ovunque il giorno 3, quando localmente in collina le MAX hanno sfondato anche i +20°c. I giorni più freddi, a seconda delle stazioni prese a riferimento, cascano tutti nella triade 18-19-20, quando la nostra regione è stata investita da freddi venti dai quadranti nord orientali.

Dal punto di vista pluviometrico il mese è stato a tutti gli effetti autunnale con ben 12 giorni di pioggia (a fronte dei 10 normalmente attesi), abbastanza equamente distribuiti nel corso del mese. I cumulati mensili vanno mediamente dagli 80mm circa per le stazioni del chianti fiorentino, fino ai circa 100mm per le stazioni del chianti senese. Un cumulato mensile che rappresenta il 70-75% circa del quantitativo di pioggia che sarebbe lecito attendersi da questo mese, che risulta quindi caratterizzato nel complesso da piogge assai frequenti ma prevalentemente di scarsa, o al massimo moderata, entità. Il giorno più piovoso è stato ovunque il giorno 1, con accumuli mediamente intorno ai 25mm, nelle nostre zone, con locali punte anche oltre i 30mm.

OTTOBRE 2018

Mese nel complesso mite e piovoso questo ottobre 2018, seppur con pioggia concentrata in pochi giorni ad inizio e fine mese. E’ risultata calda in particolare la decade centrale del mese, caratterizzata da tempo stabile e soleggiato, che ha visto uno scarto medio dai valori di riferimento di oltre tre gradi, sia nelle temperature MAX che nelle MIN. Più “movimentate” invece la prima e la terza decade, nella fattispecie i primi e gli ultimi giorni del mese, i soli a registrare accumuli pluviometrici, peraltro di una certa importanza. Il mese nel complesso chiude circa un grado oltre la media climatica di riferimento, ponendosi al 6° posto tra i mesi di ottobre più caldi degli ultimi trent’anni. Il giorno più caldo del mese è stato il giorno 19, quello più freddo il 22.

Dal punto di vista pluviometrico il mese conta 7 giorni di pioggia (a fronte degli 8 attesi normalmente), concentrati come detto ad inizio e fine mese. Il cumulato totale mensile si attesta mediamente nelle nostre zone intorno ai 115mm, un 10% in più rispetto al valore climatico di riferimento. Il giorno di gran lunga più piovoso è stato il giorno 29 con accumuli diffusi nell’ordine dei 50-60mm ma con punte anche oltre i 70mm (Castellina in Chianti).

SETTEMBRE 2018

Primo mese dell’autunno meteorologico, settembre chiude molto caldo e secco. Solo nella prima decade le temperature sono rimaste abbastanza in linea con i valori attesi, soprattutto le MAX, e si sono viste le uniche precipitazioni degne di nota, specie nei primissimi giorni del mese. Seconda e terza decade invece, ampiamente sopra le medie termiche di riferimento, con condizioni anticicloniche nettamente prevalenti, interrotte solo da deboli e sporadici impulsi perturbati intorno a metà mese, e da una più decisa ma fugace irruzione fredda che, limitatamente ai giorni 25 e 26, ha apportato un repentino e importante calo termico sulle nostre zone, ma senza produrre nessun fenomeno di rilievo.

Ecco quindi che, nel complesso, questo settembre si attesta quasi due gradi sopra le medie di riferimento, sia per le temperature MAX (+1,8), che per le MIN (+1,9), valori che lo collocano al terzo posto tra i mesi di settembre più caldi degli ultimi 30 anni, preceduto solo da quello del 2011 e da quello del 1999. Il giorno mediamente più caldo è stato il giorno12, quello più freddo il 26.

Dal punto di vista pluviometrico purtroppo le cose non sono andate meglio. I circa 40mm, mediamente caduti nelle nostre zone, rappresentano infatti solo il 50% del quantitativo normalmente atteso per questo mese: quanto a pioggia caduta questo settembre si colloca così solo al 23mo posto su 30, considerando i mesi di settembre degli ultimi 30 anni. I giorni di pioggia sono stati solamente 4, a fronte dei 6/7 climaticamente attesi. Il giorno più piovoso è stato il giorno 4.

AGOSTO 2018

Mese di agosto nel complesso un po’ più caldo del normale sulle nostre colline: lo scarto dalla media di riferimento è di +0,6°c., con temperature MAX sostanzialmente in linea (+0,1) e temperature MIN invece di oltre un grado sopra i valori climatici di riferimento (+1,1). Il giorno mediamente più caldo è stato il giorno 1: in riferimento alla serie di dati della stazione del centro funzionale regionale di Barberino Val d’Elsa, si piazza al 23mo posto tra i giorni più caldi di agosto degli ultimi 27 anni. Il giorno mediamente più freddo è stato il giorno 26, che si piazza invece all’ottavo posto tra i giorni più freddi di agosto della stessa serie storica di dati.

Per quanto riguarda le precipitazioni, da dire che anche il mese di agosto è stato caratterizzato da fenomeni localizzati, a prevalente carattere temporalesco. Sono mancate cioè le perturbazioni organizzate, peraltro non abituali nei mesi estivi, che apportano cumulati uniformi e diffusi sul nostro territorio. In ragione di questa distribuzione spaziale molto localizzata vi sono zone che hanno chiuso il mese in abbondante surplus pluviometrico ed altre che lo hanno chiuso appena in media. Ad ogni buon conto le piogge non sono mancate e i 7gg di pioggia registrati alla nostra stazione OPC , a fronte dei 4 attesi climaticamente, sono a testimoniarlo. Il giorno mediamente più piovoso nelle nostre zone è stato il giorno 25 con cumulati abbastanza diffusi nell’ordine dei 25-30mm, localmente anche oltre. Da segnalare anche l’evento del giorno 13 con ben 46mm registrati a Tavarnelle, centrata in pieno anche il giorno 22 (33mm), mentre i giorni 8 e 19 hanno visto i temporali interessare più specificatamente il Chianti senese.

LUGLIO 2018

Mese senza eccessi quello di luglio nelle nostre zone. Nel complesso leggermente più caldo della media climatica di riferimento (+0,5°c.), con temperature MAX sostanzialmente in linea e temperature MIN invece di un grado circa sopra i valori attesi.

Il giorno mediamente più freddo è stato il giorno 17, quello mediamente più caldo è risultato essere invece il 31.

Per quanto riguarda le precipitazioni, come di solito avviene nei mesi estivi, esse sono risultate per lo più di tipo temporalesco, dovute ad infiltrazioni di aria più fresca in quota e conseguente maggiore instabilità della colonna d’aria. I fenomeni sono quindi risultati a carattere più o meno sparso e con accumuli che si sono distribuiti in maniera molto eterogenea nelle nostre zone. Sono da comprendere tra questi i giorni 6, 7, 23, 25 e 26. Appena più organizzato, e quindi con fenomeni più uniformemente diffusi sul nostro territorio, il solo peggioramento del 16-17 luglio con accumuli nell’ordine di una decina di mm sulle nostre colline. In totale, mediamente, si contano 4 giorni di pioggia (contro i 3 attesi climaticamente per questo mese) per le zone del Chianti fiorentino, qualcuno in più per il Chianti senese, più assiduamente interessato dai fenomeni temporaleschi, specie in terza decade del mese.

Analisi Attività Fulminazioni evento meteo 13/08/2018

Dalla stazione di rilevamento fulmini del Centro Elaborazione Dati Meteo (CEDaM) dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, nella giornata di oggi 13/08/2018, sono stati rilevati nel raggio di 50 km dalla stazione 3133 fulmini nell’orario compreso tra le ore 12:00 e le ore 17:00 utc.
Inoltre si riporta un focus con le immagini dalle ore 12:00 alle ore 14:00 relative al momento di maggiore intensità fulminea e temporalesca.

Seguono altre immagini di dettaglio relative all’evento temporalesco dalle ore 12 alle 14:
– Le prime quattro sono immagini Sat Europa: Clouds + Rain
– Le altre tre sono immagini Sat Europa Visibile

GIUGNO 2018

Mese di giugno caratterizzato da frequenti condizioni di instabilità seppur con prevalente fenomenologia a carattere sparso e isolato. Le temperature sono risultate nel complesso leggermente inferiori alla media in collina, con uno scostamento più apprezzabile, rispetto ai valori di riferimento, per quanto riguarda le MAX. I giorni mediamente più caldi sono stati i giorni 20 e 21 a seconda delle zone, quelli mediamente più freddi i giorni 8 e 26, anche in questo caso a seconda delle zone e dei rispettivi fenomeni verificatesi in loco. Per quanto riguarda le precipitazioni, come spesso accade nella stagione estiva, i cumulati mensili sono risultati assai eterogenei nella nostra zona, a causa della natura spiccatamente temporalesca dei fenomeni. Precipitazioni un po’ più diffuse si sono registrate il giorno 8, soprattutto nel Chianti fiorentino, e il giorno 25 nel Chianti senese. Per il resto fenomeni per lo più a carattere sparso, ma localmente anche molto intensi, specie nei giorni 12, 14 e 21, con i maggiori accumuli che si sono registrati nel Chianti senese.

MAGGIO 2018

E’ stato un mese di maggio che ha regalato sensazioni decisamente poco primaverili, quello appena trascorso. Non tanto dal punto di vista termico: il mese, seppur a tratti fresco (soprattutto in seconda decade), ha infatti chiuso nel complesso in linea (-0,3°c.) con i valori di riferimento climatologici. Infatti a temperature MAX diurne di circa un grado sotto le medie di riferimento (causa scarsa insolazione per giornate spesso nuvolose e perturbate), hanno fatto da contraltare temperature MIN notturne di circa mezzo grado superiori ai valori attesi. Il giorno mediamente più freddo è risultato essere il 14, quello più caldo il 27.

Quanto e soprattutto per le tante giornate perturbate e piovose che lo hanno caratterizzato, e che hanno accentuato la percezione di un maggio decisamente sotto tono. Ben 15 infatti i giorni di pioggia (con accumulo >1mm) a fronte degli 8 normalmente attesi per questo mese, ed un quantitativo totale di pioggia che è risultato essere il doppio del valore climatologico normale di maggio. Con un accumulo totale mediamente di circa 130mm nelle stazioni della nostra zona, questo maggio si pone quindi tra i più piovosi degli ultimi trent’anni. L’evento mediamente più piovoso è stato quello che ha interessato le nostre zone tra i giorni 21 e 22 con accumuli diffusamente intorno ai 30mm nello spazio dei due giorni considerati.

APRILE 2018

Mese molto caldo e relativamente poco piovoso quello di aprile. Infatti, dopo una prima decade caratterizzata da tempo variabile e con alcuni impulsi perturbati (giorni 1, 4 e 9) che hanno dispensato praticamente le uniche precipitazioni degne di nota del mese, il tempo successivamente è volto a condizioni più stabili e soleggiate che si sono sostanzialmente mantenute fino alla fine del mese, in un crescendo termico fino a valori prettamente di inizio estate, specie in terza decade. Il mese nel suo complesso chiude ben 2,5°c. oltre la propria media climatica di riferimento e si pone al secondo posto tra i mesi di aprile più caldi degli ultimi 50 anni, dietro al solo 2007. I giorni mediamente più caldi sono stati il 21 e il 28, quello più freddo è stato l’1.

Dal punto di vista delle precipitazioni, aprile nel suo complesso raccoglie circa il 75% della pioggia attesa per questo mese. Il cumulato totale (52mm alla nostra stazione OPC) è frutto di soli 5 giorni di pioggia (>1mm) a fronte dei 9 climaticamente attesi, ma la quasi totalità dell’accumulo mensile delle nostre zone è però da imputare essenzialmente a sole due giornate, il 4 e il 9. Il giorno più piovoso del mese è stato il giorno 4 con accumuli sulle nostre colline mediamente compresi tra i 25-30mm, 27mm il totale giornaliero alla nostra stazione OPC.

INVERNO 2017 – 2018

L’inverno 2017/18 è risultato dal punto di vista termico nel complesso sostanzialmente in linea con gli standard meteorologici della nostra zona, appena sotto la media climatica di riferimento. Un inverno, in ogni caso dinamico e perturbato, con pochi e brevi periodi anticiclonici. La leggera anomalia termica negativa di 0,3°c. è da imputare in larga parte al mese di febbraio, molto freddo (-3°c. rispetto alla media), di gran lunga il più freddo dei tre mesi invernali. Dicembre anch’esso freddino, ma con anomalia negativa decisamente più contenuta (-0,6°c.). Molto mite invece gennaio (+2,7°c.).

Dal punto di vista pluviometrico, la stagione è risultata assai piovosa con un surplus stagionale che si attesta intorno al 35-40%. Anche in questo caso la parte del leone la fa febbraio che ha registrato una quantità di pioggia più che doppia rispetto al quantitativo normalmente atteso. Sostanzialmente in linea gli altri due mesi con dicembre appena più piovoso del normale e gennaio appena sotto il suo valore di riferimento. I giorni di pioggia in totale sono stati 30, a fronte dei 24 attesi climaticamente per questa stagione.

MARZO 2018

Marzo, primo mese della primavera meteorologica, è stato in realtà un proseguo della stagione invernale: molto freddo e molto piovoso.

Dal punto di vista termometrico tutte e tre le decadi sono finite sotto media e il mese nel suo complesso presenta uno scarto negativo rispetto al suo valore climatico di riferimento di ben 2,0°c., con anomalia più accentuata per le temperature MAX (-3,1°c.) e più contenuta per le MIN (-0,9°c.). Questo soprattutto a causa dei frequenti passaggi perturbati che hanno caratterizzato soprattutto le prime due decadi del mese, e che hanno prodotto giornate in serie, caratterizzate da scarsa escursione termica giornaliera, con copertura nuvolosa a limitare l’altrimenti già importante (vista la stagione) riscaldamento diurno e al contempo inibire il raffreddamento notturno. Per trovare un marzo mediamente più freddo di questo, dobbiamo risalire al 1995.

Mese come detto anche molto piovoso, con ben 17 giorni di pioggia, a fronte dei 7 normalmente attesi: è record per marzo! Il cumulato mensile si attesta nel Chianti tra i 150-170mm a seconda delle zone, ma con punte anche di oltre 200mm mensili, registrati nelle stazioni di Radda e Gaiole in Chianti. E’ circa tre volte il quantitativo climatico di riferimento atteso!! In generale nel Chianti si contende la palma di mese di marzo più piovoso degli ultimi 50 anni con il recente marzo 2013!

In questo mese di marzo decisamente di stampo più invernale che primaverile, non poteva infine mancare la neve, caduta copiosa sulle nostre colline (ma con pressoché medesimi quantitativi anche a fondovalle) il primo giorno del mese: la coltre bianca al suolo a fine evento andava dai 6-7cm nella parte più meridionale del Chianti senese, fino ad un massimo di 10-11cm riscontrabili nella parte più settentrionale del Chianti Fiorentino.

FEBBRAIO 2018

Febbraio freddo e piovoso quello che chiude questo inverno 2017/2018, e per giunta pure discretamente nevoso sulle nostre colline. Il mese chiude con uno scarto negativo di ben 3°C. rispetto alla media climatica di riferimento, con maggior contributo all’anomalia da parte delle temperature MAX (-3,6), rispetto a quello delle MIN (-2,4). Negli ultimi 25 anni solo il febbraio 2012 è risultato più freddo.

Tutte e tre le decadi chiudono abbondantemente sotto la media ma è in special modo la terza a risultare molto fredda, a causa dell’irruzione sulla nostra penisola di una massa d’aria gelida di tipo continentale, di cui abbiamo già parlato ampiamente qua. Il giorno mediamente più freddo del mese è stato il 26, quello più caldo, curiosamente, il 24, ovvero il giorno immediatamente precedente l’irruzione di matrice Russo-Siberiana.

Ben 11 i giorni con precipitazione, contro i 7 normalmente attesi per questo mese, per un totale mensile alla nostra stazione OPC di 138mm, che è più del doppio della media climatica prevista. I giorni più piovosi sono stati il 2 e il 18, con accumuli su entrambi i giorni nell’ordine dei 35-40mm per il Chianti fiorentino e fino a 45-50mm per alcune zone del Chianti senese.

La neve è caduta a più riprese sulle nostre colline, a partire dal giorno 3 quando in mattinata si sono avuti localmente accumuli di 2-3cm a quote di circa 350-400mt di altezza. Neve anche nella notte tra il 21-22 (quota neve al suolo intorno ai 550mt circa) e tra il 22-23 (attecchimento al suolo solo oltre i 700mt). Infine l’irruzione gelida di fine mese con le nevicate del giorno 25: fino a 4-5cm in collina e localmente 1-2cm anche in pianura. Molto più copiosa sarà poi la nevicata che porrà fine al periodo freddo, ma saremo allora già al 1 di marzo, primo giorno della primavera meteorologica e quindi tema di pertinenza del nostro prossimo report mensile.

DALLA SIBERIA AL SAHARA IN 5 GIORNI !!

I giorni a cavallo tra febbraio e marzo saranno ricordati per una potente irruzione di aria gelida di tipo artico-continentale che ha investito gran parte dell’Europa e quindi anche la quasi totalità della nostra penisola. Un notevole riscaldamento stratosferico, avvenuto a metà febbraio e dovuto a normali interazioni tra troposfera e stratosfera, ha per primo creato i presupposti all’instaurarsi di condizioni favorevoli ad importanti flussi antizonali sul nostro continente, ovvero importanti movimenti di masse d’aria in senso est—>ovest, anziché ovest—>est come di regola avviene nel nostro emisfero alla medie latitudini. La configurazione barica al suolo ha fatto il resto, di fatto convogliando masse d’aria molto fredde, direttamente dalle regioni russo-siberiane fino a gran parte dell’Europa centrale, bacino del Mediterraneo compreso.

Nelle nostre zone il flusso di aria fredda da est era già attivo da alcuni giorni, ma è soprattutto nella giornata di domenica 25 febbraio che il “Transiberian Express” impatta sulla nostra penisola con venti di bora e di grecale molto freddi. Nelle nostre zone, grazie alla presenza di un blando minimo depressionario al suolo sul tirreno, si hanno le prime precipitazioni nevose a quote di bassa collina e localmente anche in pianura. Si tratta in questo caso di accumuli per lo più modesti che vanno dai 3-5cm in collina fino agli 1-2cm in pianura. Le temperature sono in crollo vertiginoso, con MIN di giornata registrate ovunque in tarda serata.

Nei giorni successivi, l’aria freddissima artico continentale ha modo di conquistare tutta la nostra regione, abbracciandola con isoterme in quota fino a -13°C. (quota isobarica di 850hPa, ovvero circa 1400mt). Ne derivano giorni freddissimi, seppur con cielo prevalentemente sereno o poco nuvoloso, e ventilazione sostenuta di grecale che acuisce la sensazione di freddo. Le giornate di lunedì e martedì sono giornate di ghiaccio sulle nostre colline, ovvero con temperatura sulle 24h costantemente negativa, sia nelle ore diurne che notturne. Valori di assoluto rilievo sono registrati alla nostra stazione OPC e nelle altre stazioni chiantigiane della rete CFR, sia per quanto riguarda le MIN (vedi tabella1), che per quanto concerne le MAX (vedi tabella2). Considerando tutte le possibili serie di 5gg consecutivi più freddi alla stazione di Barberino Val d’Elsa (rete CFR-SIR) negli ultimi 25 anni, il periodo in questione si pone in termini assoluti al secondo posto tra le ondate di freddo più intense, dietro solo a quella di inizio febbraio 2012 (che peraltro fu anche molto più lunga), e di poco superiore per contro a quella di fine dicembre 1996. Nei 5gg considerati lo scostamento dalle medie climatiche si attesta nell’ordine dei 10 gradi in meno per le temperature MIN e di 11 gradi in meno per le MAX.

La situazione si evolve nella giornata di mercoledì 28 febbraio, quando l’avvicinarsi verso il bacino del mediterraneo di un profondo minimo depressionario situato in atlantico, crea i presupposti, a partire dal tardo pomeriggio-sera, per una forte avvezione di correnti sciroccali, calde ed umide, di estrazione africana, sulla nostra penisola.

L’afflusso caldo e umido, proveniente direttamente dall’entroterra africano, letteralmente sorvola il pesante e denso strato di aria fredda presente sulla nostra regione, ben radicato al suolo e nei bassi strati, dando origine alla più classica delle nevicate da scorrimento caldo su cuscino freddo.

Ecco quindi che nella notte tra mercoledì 28 febbraio e giovedì 01 marzo e fino a buona parte della mattinata di giovedì per le zone più a nord, copiose nevicate interessano tutta la nostra zona, sia in collina che in pianura, con accumuli che vanno dai 6-7cm registrati nella parte più meridionale del Chianti senese, fino ai 10-11cm rilevati nella parte più settentrionale del Chianti Fiorentino. Con il passare delle ore lo scirocco tende a conquistare sempre più terreno, avanzando da sud verso nord e rialzando le temperature quanto meno in quota. La precipitazione da nevosa si trasforma quindi, dapprima in pioggia congelata (chicchi di ghiaccio o ice pellets), infine in pioggia, dovunque presente nelle nostre zone, anche quelle più a nord, a partire dal primo pomeriggio. Mentre però in quota ormai lo scirocco ha campo libero e le temperature sono conseguentemente salite, trasformando i fiocchi di neve in gocce di pioggia, nei bassi strati, e specificatamente al suolo, le temperature rimangono molto basse e in molti casi ancora negative: succede che la pioggia quindi si congela immediatamente a contatto con il suolo e con tutte le superfici su cui cade. Tutto si riveste quindi di una pellicola di ghiaccio, e ogni genere di superfice, manufatto, infrastruttura o pianta, si “glassa”, ricoperta da un infido trasparente mantello di ghiaccio. E’ il gelicidio, fenomeno abbastanza frequente nelle vallate appenniniche e zone pedemontane della pianura padana, ma assai raro dalle nostre parti. Il gelicidio andrà avanti per tutta la serata di giovedì 01 marzo e fino a notte inoltrata, interrompendosi solo al momento in cui, anche nei bassi strati, l’aria densa e fredda sarà stata finalmente interamente scalzata e sostituita da quella più calda di matrice africana. All’alba di venerdi 02 marzo piove ormai dovunque nel Chianti con temperature positive e il gelicidio è già solo un ricordo. Con la luce del giorno, sulla candida neve, ben visibili macchie marroni sono a testimoniarci dell’origine africana DOC della massa d’aria che ha decretato la fine del periodo gelido siberiano: la firma in calce è la sabbia del deserto del Sahara, depositata dalla pioggia sulla neve siberiana presente al suolo.

Tabella1: Temperature MIN registrate periodo 25 febbraio – 01 marzo

Tabella2: Temperature MAX registrate periodo 25 febbraio – 01 marzo

GENNAIO 2018

Il mese invernale per antonomasia non ha, in questo 2018, tenuto fede al proprio ruolo. Il mese è risultato essere infatti molto caldo: con uno scarto dalla media climatica di +2,7°c. (+2,1 per le MAX e +3,4 per le MIN) si pone al secondo posto (dietro al gennaio 2007) tra i mesi di gennaio più caldi degli ultimi trent’anni. Sono state soprattutto la prima e la terza decade del mese ad andare molto fuori norma con scarti, rispettivamente, di +4°c. e +3,4°c., rispetto ai normali valori climatici. Il giorno 8, di gran lunga il giorno più caldo del mese, si sono registrati in collina addirittura valori record con temperature MAX intorno ai +16°c. e MIN intorno a +13°c. a circa 400mt di quota. Quasi in linea invece, e solo di poco superiore alle medie di riferimento, la seconda decade. Poche le gelate a fondovalle, più diffuse limitatamente ai soli giorni 2, 3, 15, 18, e 24. Il giorno mediamente più freddo del mese è risultato essere il 14.

Dal punto di vista pluviometrico il mese ha visto un susseguirsi di deboli afflussi umidi sulla nostra regione, che hanno interessato solo parzialmente la nostra zona, con precipitazioni assai frequenti (ben 10 i gg di pioggia, a fronte degli 8 normalmente attesi per questo mese) ma dai cumulati poco abbondanti. Nel complesso le precipitazioni sono risultate essere in media o poco sotto per il Chianti fiorentino e più decisamente sotto media per il Chianti senese. Il totale mensile registrato alla nostra stazione OPC è di 55mm, di poco inferiore alla media climatica attesa (-5%). Il giorno più piovoso del mese è stato il giorno 16 con cumulati medi nell’ordine dei 15mm per le nostre zone.

Andamento meteo climatico mese di gennaio 2018

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