
Venerdì 24 ottobre 2025, ore 21:00
con Guglielmo Maria Tino (Università degli Studi di Firenze)
Riprende la stagione di incontri all’Osservatorio Polifunzionale del Chianti, e con essa il filo di una riflessione che attraversa da tempo le attività dell’Osservatorio: il tema del tempo.
Non solo come misura o dimensione fisica, ma come esperienza condivisa, ritmo dell’universo e mistero che unisce l’essere umano alla natura che lo circonda.
La conferenza “Tempo e Gravità: da Galileo ai sensori quantistici con atomi ultrafreddi”, tenuta dal prof. Guglielmo Maria Tino, inaugura il nuovo ciclo di incontri de Le Frontiere dell’Astrofisica, e si inserisce nel progetto biennale “Arte nel Paesaggio”, a cura di Giada Rodani e Jade Vlietstra, che ospita presso l’OPC la mostra “Time Gravity”, con opere di Sophie Ko e Luca Pozzi (visitabile fino al 30 novembre 2025).
Un’occasione preziosa per intrecciare i linguaggi dell’arte e della scienza, esplorando insieme una delle questioni più affascinanti del pensiero umano: la natura del tempo e il suo legame profondo con la gravità.
Dalle intuizioni di Galileo alle tecnologie del futuro
A più di quattro secoli dalla nascita di Galileo Galilei, le sue intuizioni continuano a risuonare come una bussola per la conoscenza.
Con i suoi esperimenti sul moto dei corpi, Galileo ha aperto la strada alla comprensione moderna del tempo e del movimento, ponendo le basi della fisica classica e, indirettamente, della relatività.
Oggi, le domande che egli sollevò trovano nuova vita nei laboratori di ricerca più avanzati del mondo, dove la gravità e il tempo vengono studiati con strumenti che avrebbero superato ogni sua immaginazione.
Il professor Guglielmo Maria Tino, fisico sperimentale di fama internazionale e docente di Fisica della Materia all’Università di Firenze, guiderà il pubblico in un viaggio che parte dalle intuizioni di Galileo per arrivare agli strumenti della fisica quantistica contemporanea: interferometri atomici, sensori gravitazionali e orologi atomici capaci di misurare variazioni di tempo e campo gravitazionale con precisione infinitesimale.
Attraverso l’uso della luce laser e la manipolazione di atomi ultrafreddi, portati a temperature prossime allo zero assoluto, questi strumenti permettono oggi di osservare il comportamento della materia in condizioni estreme e di testare i limiti stessi delle teorie della fisica.
Si tratta di esperimenti che, in un certo senso, realizzano concretamente gli esperimenti mentali di Galileo, quelli che egli poteva solo immaginare.
Oggi, grazie alle tecnologie quantistiche, il tempo può essere misurato non più soltanto in secondi, ma in vibrazioni di luce, e la gravità può essere esplorata attraverso la coerenza degli atomi sospesi in un vuoto perfetto.
Il tempo come misura e come esperienza
Il fascino di questa conferenza non risiede soltanto nei risultati della ricerca, ma nel modo in cui essa ci invita a ripensare la nostra percezione del tempo.
Nella fisica moderna, tempo e gravità non sono più grandezze indipendenti: si intrecciano, si curvano, si influenzano a vicenda.
Come ci ha insegnato Einstein, la gravità non è una forza che agisce a distanza, ma la curvatura stessa dello spazio-tempo.
E in questa curvatura, la materia e la luce disegnano la forma del cosmo, determinando anche la direzione del nostro vivere.
Il dialogo con l’arte, promosso dal progetto Arte nel Paesaggio e dalla mostra Time Gravity, amplifica questa riflessione.
Gli artisti Sophie Ko e Luca Pozzi affrontano infatti il tema del tempo da prospettive complementari: l’una attraverso materiali che si trasformano nel tempo, evocando la caducità e la memoria, l’altro intrecciando le leggi della fisica contemporanea con la narrazione visiva e la dimensione simbolica.
La scienza misura il tempo; l’arte lo racconta. Insieme, ci aiutano a comprendere la nostra posizione nel flusso dell’universo.
Il relatore: Guglielmo Maria Tino
Fisico sperimentale di riconosciuto prestigio, Guglielmo Maria Tino si è laureato in Fisica all’Università di Napoli nel 1987 e ha conseguito il dottorato alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1992.
Ha trascorso lunghi periodi di ricerca alla École Normale Supérieure di Parigi e al NIST/JILA di Boulder, in Colorado, collaborando con alcuni dei più importanti centri internazionali di fisica atomica.
Dal 2001 è professore ordinario di Fisica della Materia all’Università di Firenze. È associato al LENS (European Laboratory for Non-Linear Spectroscopy), al CNR-INO e all’INFN, e la sua attività di ricerca si concentra su test di fisica gravitazionale con atomi ultrafreddi, interferometria atomica e misura del tempo con orologi atomici.
Un appuntamento tra scienza, arte e meraviglia
La conferenza del 24 ottobre inaugura così una nuova stagione di incontri dedicati al dialogo tra scienza e arte, cuore della missione dell’Osservatorio Polifunzionale del Chianti: un luogo dove il sapere si condivide sotto le stelle, e dove la ricerca diventa racconto, immaginazione e ascolto.
Un invito a rallentare, a osservare, a lasciarsi stupire dalla precisione del pensiero e dalla bellezza dell’universo.
📍 Osservatorio Polifunzionale del Chianti – Località Montecorboli, Barberino Tavarnelle (FI)
🎟️ Ingresso libero e gratuito
🖼️ La mostra “Time Gravity” è visitabile fino al 30 novembre 2025
🔭 Per il programma completo delle conferenze, visita la pagina Frontiere dell’Astrofisica


















